Pietro Marini

Quando ho saputo che la Casa dei Tre Oci sarebbe stata venduta e che all’interno della casa neogotica della Giudecca non si sarebbero tenute più mostre di fotografia, lo ammetto, ci rimasi molto male: “Ecco, un altro luogo di cultura che chiude e lascia spazio ad un hotel di lusso”, pensai.

Ho in seguito appreso con molta soddisfazione la notizia che la Fondazione Giorgio Cini e Marsilio Arte avrebbero aperto presso le Sale del Convitto nel monastero di San Giorgio Maggiore “Le stanze della Fotografia”, non solo centro espositivo ma spazio di ricerca a 360 gradi sul mondo della fotografia.

Il nuovo spazio espositivo ha inaugurato mercoledì 29 marzo con due mostre: “L’Operazione Fotografia”, ampia retrospettiva sulla carriera del fotografo Ugo Mulas e “Venezia alter mundus” di Alessandra Chemollo.

Ho avuto il piacere e l’opportunità di visitare sia i nuovi spazi espositivi che le mostre prima dell’apertura al pubblico e sono rimasto enormemente colpito: a volte una rottura – come la vendita della Casa dei Tre Oci – può portare ad un miglioramento. Mi spiego: la Fondazione Giorgio Cini è una delle istituzioni culturali più importanti d’Italia e la sua sede – l’Isola di San Giorgio Maggiore – uno spettacolo tutto da scoprire. Non solo si trova ad una fermata di vaporetto di distanza dalla vecchia sede della Casa dei Tre Oci ma, come una piccola matrioska, al suo interno c. ontiene altri piccoli capolavori (il labirinto di Borges, la Manica Lunga – una delle più belle biblioteche in cui abbia visto in vita mia e tanti altri che vi invito a scoprire). La vista dal piazzale antistante il convento abbraccia il bacino di San Marco, mentre la vista dal campanile della chiesa di San Giorgio è il miglior punto panoramico di tutta la città storica di Venezia. Per riassumere: non c’è in tutta Venezia un luogo migliore per storia, architettura e attività culturali che possa ospitare un centro di ricerca fotografica.

Le Sale del Convitto, inoltre, sono molto spaziose e si tratta sicuramente di un miglioramento rispetto agli spazi belli ma un po’ angusti de La Casa dei Tre Oci: “Circa 1850 metri quadrati disposti su due livelli” si legge sul sito di Marsilio Arte “oggetto di un importante lavoro di riallestimento e restauro finalizzato all’ampliamento e valorizzazione degli spazi, realizzato dallo Studio di Architetti Pedron / La Tegola”. Grazie ad una partnership con il Teatro La Fenice, sono state installate “pareti leggere e movibili che, come quinte teatrali, saranno rimodulabili per i diversi allestimenti espositivi, nell’ottica di una sostenibilità dell’impresa culturale”. In ulteriori poche parole: l’allestimento e la sede in cui è situato sono decisamente un avanzamento rispetto alla precedente location.

Le mostre. Denis Curti – direttore artistico de “Le stanze della fotografia” – ha curato assieme ad Alberto Salvadori una monumentale retrospettiva sulla vita e le opere del fotografo Ugo Mulas, nel cinquantesimo anniversario della scomparsa dell’artista avvenuta il 2 marzo 1973. 14 capitoli tematici, 296 opere di cui 30 inediti (ritratti di Alexander Calder, Christo, Carla Fracci, Dacia Maraini, Alberto Moravia, Pasolini, Arnaldo Pomodoro e George Segal tra i più celebri), foto di luoghi in un certo senso cari a Mulas (da profano della critica fotografica segnalo la poetica bellezza degli scatti al Bar Jamaica di Milano, con un Piero Manzoni ritratto dall’alto in basso quasi a segnalare la sua statura di artista nel panorama degli anni 50). Interessante anche la sterminata serie di fotografie di artisti e installazioni artistiche, in una sorta di positivo cortocircuito in cui una foto di un’opera d’arte diventa essa stessa un’opera d’arte. Alla fine del percorso espositivo si rimane quasi intimoriti da tanta bellezza, forse troppa tutta assieme (altro giudizio da profano della curatela d’arte).

Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità

Il direttore artistico Denis Curti

Al secondo piano una selezione di scatti di Alessandra Chemollo, che ritraggono una Venezia nei suoi angoli più nascosti benché in piena vista: penso ai dettagli di piazza San Marco – una delle piazze più visitate al mondo.

Per riassumere: Le stanze della Fotografia si candidano a diventare il luogo perfetto (per i partner, per la location, per la curatela, per l’importanza della città che le ospita) per un centro internazionale per la cultura fotografica non solo italiana ma internazionale, come la vocazione della città che le ospita.

Le foto in questo articolo sono state scattate da Pietro Marini
in occasione dell’anteprima per la stampa di martedì 28 marzo 2023
© Pietro Marini

LE STANZE DELLA FOTOGRAFIA
Isola di San Giorgio Maggiore
Vaporetto linea 2 (San Zaccaria – Giudecca – Tronchetto): fermata San Giorgio

Orari di apertura:
aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 19. Chiuso il mercoledì

Informazioni:
www.lestanzedellafotografia.it
lestanzedellafotografia@gmail.com
041-2412330