Cosa lega tra loro Umberto Boccioni, Gino Severini e la città di Verona? Boccioni e Severini sono due artisti, esponenti di spicco del futurismo, di cui furono i firmatari del “Manifesto dei pittori futuristi”, pubblicato nel 1911. Cresciuti artisticamente assieme nell’atelier di Giacomo Balla a Roma, i due manterranno una amicizia duratura nel tempo nonostante Severini viva spesso a Parigi e Boccioni muoia a 33 anni – nel 1916 – per una caduta da cavallo avvenuta a… Verona!
Si perché Boccioni, interventista, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruola nel Corpo Nazionale Volontari Ciclisti e Automobilisti. In attesa di essere mandato al fronte, è acquartierato nella città scaligera dove durante una esercitazione viene disarcionato dal cavallo che stava montando e trascinato per diversi metri. Il giorno successivo muore presso l’Ospedale Militare di Verona per le ferite riportate.
Viene seppellito nel Cimitero Monumentale di Verona, dove accanto troverà posto anche la madre, e dove tuttora la tomba presente e visitabile.
Se vi capita di passare davanti alla sua tomba, avvicinate la faccia e guardate bene le scritte presenti sulla tomba. Una sicuramente catturerà la vostra attenzione:
Anche quest’anno ho potuto farti una visitina, caro Umberto. L’anno venturo chissà… Intanto le nostre cose vanno bene - abbiamo vinto - caro e vecchio milite. Ciao, forse a presto
Una dedica affettuosa, commovente, che porta la data di settembre 1956. A firmarla è l’amico di una vita, il collega artista futurista Gino Severini, che è venuto in visita alla tomba dell’amico e ha lasciato un ricordo indelebile dell’amicizia che legava i due, nonostante fossero passati ormai quaranta anni dalla morte di Boccioni.
E non si tratta dell’unica volta che Severini verrà a visitare la tomba. Altre date sono scritte sotto alla dedica ed un’altra recita: “Un saluto dal tuo vecchio amico Severini. 22 settembre 1954”
© Le foto della tomba di Umberto Boccioni sono state
scattate da Pietro Marini nell’ottobre del 2021